Più il ventennio fascista e la Resistenza si allontanano e si perdono nelle nebbie del tempo che trascorre inesorabile, più sentiamo il bisogno di confrontarci e capire questo contrastato e difficile recente passato della storia del nostro Paese. Ne è testimonianza straordinaria il fatto che quest'anno la commemorazione del 25 aprile è stata tra le più seguite e le più sentite da molti anni a questa parte. A Marzabotto, a Sant'Anna di Stazzema, a Roma, ovunque, decine di migliaia di cittadini ne hanno preso parte; numericamente di più che negli anni trascorsi. Quest'anno la retorica ha lasciato un piccolo spiraglio a quello che forse in futuro - spero - sarà un confronto collettivo senza pregiudizi e senza facili ricostruzioni precostituite.
Sopratutto siamo noi giovani uomini e giovani donne ad aver intuito nel profondo delle nostre coscienze che la parte buia, nera, della nostra società è ancora qui, non è ancora stata sconfitta, non se n'è mai andata: razzismo, squadrismo, neo fascismo, teste rasate, croci celtiche, tartarughe, simboli runici sugli zaini dei ragazzini ci rammentano che non possiamo abbassare la guardia. Ma noi generazioni degli anni '70 e '80 siamo anche figli più veri e appassionati del fumetto - giapponese o italiano o americano che sia -, dei videogiochi, che hanno accompagnato l'adolescenza di tutti noi e più in generale di un mondo ludico e artistico fatto di personaggi immortali, di parole d'ordine, di manie nerd, di collezionismo, di immancabili sigle dei cartoni animati che ci riportano col pensiero alla nostra gioventù. Fumetto e impegno politico per esempio, sono due aspetti che solo apparentemente sono molto distanti tra loro, ma che già si unirono nella storia passata dell'editoria italiana.
AntiFa!nzine è una rivista di fumetti e narrativa che nasce nel 2011 attorno all'etichetta indipendente Corto Comix Edizioni, del centro sociale Corto Circuito di Roma e ne è anche la prima pubblicazione. Come dice il nome è una fanzine antifascista, un modo per raccontare quell'oscuro passato con un linguaggio più nostro, diretto e fruibile, accessibile e ludico: il fumetto. Come racconta a Lo Spazio Bianco il disegnatore Claudio Callia «Il tutto nasce dal fatto che per noi, per me, è importante fare politica, partecipare alle cose di questo mondo, impedirmi di lamentarmi e basta ma provare a cambiare ciò che non mi piace. A quel punto ogni strumento è valido: il fumetto è solo quello che prediligo [...]il fumetto nel suo confluire di parole e immagini in sequenza ha delle caratteristiche proprie che facilitano la comunicazione con le persone, è uno strumento formidabile sia per rendere comprensibili concetti complessi sia per costruire un rapporto di complicità col lettore diverso da quello delle parole, che in un qualche modo agisce su una parte più intima del nostro cervello».
AntiFa!nzine si fregia dell'apporto delle vignette di Alessio Spataro, delle storie a fumetti a puntate di Claudio Calia e di Gianluca Romano cominciata nel numero due, Alex Tirana sempre dal 2, e l'ormai famosissimo ZeroCalcare che con il numero tre comincia una storia in due episodi. Tra gli altri anche Toni Bruno ed Emiliano Rebuiti. La sola altra esperienza fumettara simile a quella di AntiFa!nzine la troviamo proprio a Bologna con Burp! Deliri Grafico Intestinali.
Più in generale in Italia si respira a sprazzi aria nuova, nuovo spazio alla satira, piccoli interstizi culturali crescono: Un due tre stella, che vede di nuovo Sabina Guzzanti in tv, alla faccia dell'editto berlusconiano, nel quale non a caso trova spazio anche la sorella Caterina con l'apprezzatissimo sketch di Vichy, che fa il verso proprio a quelli di CasaPound. E poi il doppio Male, il Vernacoliere sempre più incisivo, Mamma!, l'immarcescibile Linus, le belle esperienze di riappropriazione di spazi culturali come il Valle occupato a Roma, un teatro che rischiava di diventare l'ennesimo tempio del consumismo. Sulla stessa onda è anche la recentissima (di ieri) occupazione del grattacielo di 33 piani, vuoto, la torre Gaifa a Milano, chiamato da subito su Twitter con gli hastag #Macao e #tuttisumacao.
Qualcosa, sotto la cenere dei distruttivi incendi sociali causati dalla crisi voluta dalla finanza internazionale, si sta finalmente muovendo in Italia, è innegabile. Il nuovo spazio di piazza Lagosta del Macao di Milano vuole diventare, nelle intenzioni degli occupanti, un nuovo centro di arte e cultura, lontano dalla cultura mainstream e autonoma, seguendo l'esempio finora vincente del Valle di Roma. Tutte queste realtà sono legate dal filo comune dell'autorganizzazione, dalla volontà di non lasciarsi pervadere dalla perdita di speranza e rassegnazione che i dissesti sociali stanno causando e dal non farsi travolgere dalle macerie culturali lasciate dal ventennio berlusconiano, con i suoi caposaldi culturali: velinismo, stupidità glamour dei grandi fratelli & affini, le nipoti di Mubarack per lo spettacolino di burlesque, un Italia che è stata trasformata in una corte di Sultano. Da tutto ciò c'è chi sta cercando di ricostruire un sentire comune, anti-stupidità, inevitabilmente antifascista, di sberleffo ad un potere vacuo e sempre più incapace di dare risposte, di ridurre i suoi privilegi, le sue corti, i suoi sprechi, la sua illegalità per i ricchi e la sua repressione per i deboli e per i poveri. Tutto questo non può che partire da una nuova produzione culturale, propriamente italiana che smetta di essere succube e succursale dei modelli culturali d'oltreoceano. AntiFa!nzine va, a mio parere, in questa direzione. L'avvenire futuro si costruirà certamente se riscopriremo i valori buoni del passato, ma anche se saremo tutti in grado di passare dal mondo in cui si ha, al mondo in cui si è.
Cliccando sulla copertina potrete scaricare il secondo numero in pdf:
Commenti
your traffic, you can earn extra bucks every month.
You can use the best adsense alternative for any type of website (they approve all websites),
for more details simply search in gooogle: boorfe's tips monetize your
website
RSS feed dei commenti di questo post.