Job Act, spesso scritto con una “s” di troppo, dovrebbe essere la riforma con la R maiuscola, ma fin’ora non si è visto nulla di concreto se non un ipotesi di disegno di legge, quindi sarà finalmente una legge fatta dall’organo competente alla legislazione, cioè il Parlamento. Sembrano comunque certe le riforme degli ammortizzatori sociali con la creazione di un ammortizzatore sociale unico e la riduzione delle forme contrattuali; entrambi i provvedimenti saranno contenuti nel famoso Job Act. A quanto pare però non rientreranno gli inoccupati e quindi i precari.
Parte esteri, sempre occhi puntati sulla Crimea e sull’Ucraina e sul referendum della repubblica autonoma di Crimea, che vuole passare alla Federazione Russa.
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Interni
- Pagamento debiti PA entro l’estate: un meccanismo finanziario con la Cassa depositi e prestiti che fa da intermediario tra creditore e Stato
- Job Act, le novità finora presentate alla stampa, ma non ancora legge (riforma ammortizzatori sociali e ridefinizione delle forme contrattuali di lavoro)
Esteri
- Referendum della discordia per l’indipendenza dall’Ucraina della Crimea, e l’adesione della stessa alla federazione Russa