L’ultimo fine settimana del febbraio appena trascorso ha visto svolgersi un curioso evento a Rimini. Cinque macroeconomisti hanno tenuto una lezione di economia a duemila persone provenienti da tutta Italia per ascoltarli. Il summit, organizzato dal giornalista Paolo Barnard, tra i fondatori di Report e collaboratore di molti giornali nazionali, aveva come temi centrali la presentazione della MMT e l’analisi della crisi europea.
La MMT, ossia Modern Money Theory, è l’ultima evoluzione del pensiero economico che fa capo a J.M. Keynes e che si presenta come un totale rovesciamento della imperante teoria neoliberista. Punto di partenza di detta teoria è che la spesa a deficit non solo non sia un problema, per un paese a moneta sovrana, ma che anzi questa sia speculare alla ricchezza dei cittadini.
A patto che si tenga conto di due elementi: 1) la moneta deve essere sovrana; 2) bisogna utilizzare l’analisi dei bilanci settoriali a tre, ossia settore governativo, privato e bilancia pagamenti esteri, al posto di quello a due, come comunemente si fa nelle analisi. Mentre i tre caratteri della moneta sovrana sono i seguenti: a) lo stato deve detenere il monopolio d'emissione, b) non convertibile in oro o qualsiasi altra materia e c) libera di fluttuare sul mercato dei cambi. Se si verificano queste premesse lo stato non potrà mai essere non solvibile e di conseguenza anche il suo debito pubblico. La MMT di fatto elimina tutti i vincoli finanziari della spesa a deficit dello stato. Come immediata conseguenza di ciò la prof.ssa Kelton ha illustrato la possibilità da parte del governo, di attuare piani di Job Guarantee per l’assorbimento della disoccupazione e l’utilizzo di tutti strumenti necessari per stabilizzare i beni. Gli altri relatori si sono maggiormente concentrati invece sul problema delle banche, in particolare William Black, provando che Balzac, quando diceva dietro ogni grande fortuna c’è un grande crimine, aveva profondamente ragione. Tutti gli scandali della finanza, nonché i meccanismi che stanno azzoppando l’intera Europa risiedono, non unicamente ma in gran parte, in una deregolamentazione che è andata avanti per decenni a partire dagli anni ’70 e che ha assestato un colpo da KO con l’abolizione del Glass – Steagal Act negli anni della presidenza Clinton. Questa finanza deregolamentata, in aggiunta con l’adozione dell’Euro, moneta non sovrana che tutti e cinque i relatori hanno definito un cappio al collo, sono le cause della crisi europea, come ha sottolineato il Prof. Alain Parguez. Il quale si è soffermato in particolare sulla costruzione dell’unione europea mostrandone i limiti soprattutto a livello di politiche del duopolio francotedesco che stanno causando la deflazione e la decrescita in tutta l’europa meridionale.
I cinque, oltre a quelli citati sono intervenuti Auerback e Hudson, hanno poi risposto a molte domande poste dal pubblico che si sono concentrate sulla possibile uscita dall’euro, sui rischi di default, sulle problematiche della finanza deregolamentata e su altri temi fino alla chiusura del summit.
Al momento in cui si scrive, i relatori si sono impegnati a sostenere Barnard nel portare il Summit in Grecia, che si terrà nel periodo di Giugno, in cui si parlerà di nuovo dell’approccio MMT e nello specifico del caso Grecia. Chiunque volesse sostenere l’iniziativa può trovare tutti i riferimenti sul sito democraziammt.info