"Ho finalmente letto il testo del famoso referendum NO TRIV. E ho capito che: 1) non impedirà la costruzione di nuovi impianti, perché quelli sono già vietati; 2) si limiterà a negare il rinnovo delle concessioni per le piattaforme off-shore già in funzione. Smetteremmo, insomma, di estrarre il poco petrolio e gas dei modesti giacimenti che abbiamo. Lo lasceremo lì.
E ne importeremo a sufficienza per sostituirlo. Naturalmente ci pagheremo l'ammortamento degli impianti, perché se non possono proseguire le estrazioni per tutta la durata operativa il costo diventa più elevato.
Ma no, non voglio farne una questione di soldi. Voglio solo dirti, amico mio, che l'ENI – o chi per essa – andrà a estrarlo in Mozambico il gas che serve per riscaldare il tuo fottuto appartamento e per accenderti i fornelli. Del petrolio che ti serve per intasare il Lungotevere 24/7, già lo sai.
E allora ti dico che anche questa volta stai scegliendo per ripulirti la coscienza, come un Ponzio Pilato qualunque. Not in My Back Yard.
Perché se fossi così preoccupato dell'ambiente, della salute del pianeta e di tutte quelle altre belle cosette lì, ti impegneresti perché il tuo paese avesse un partito ambientalista degno di questo nome. Perché nella tua città ci fossero servizi pubblici più efficienti. E non frantumeresti i cabbasisi perché il sindaco ha ampliato le zone a traffico limitato.
O, se proprio non pensi di volerti impegnare in politica, comprati una macchina ibrida, come ho fatto io, e butta quel ferrovecchio di diesel. Costa? È un sacrificio. Fallo per l'ambiente.
E chiudi i termosifoni, come ho fatto io per quasi tutto l'inverno, perché se fuori ci sono 15 gradi, non c'è bisogno di averne 24 in casa.
Perché di mettere una croce siamo capaci tutti.
Sì, sì, hai ragione. Mi pagano anche le lobby petrolifere. Però tu abbocchi davvero a tutte le cazzate che ti dicono".
- Marco Cattaneo, 11 marzo 2016